La notifica del ricorso diretto contro un atto dell'amministrazione statale deve essere necessariamente eseguita presso l'ufficio dell'Avvocatura dello Stato nel cui distretto ha sede il giudice adito, in applicazione del combinato disposto dell'art. 11 del R.D. 1611/1933 (come modificato dall'art. 1 della L. 260/1958) e dell'art. 41, co. 3, del c.p.a.; la notifica effettuata direttamente presso la sede reale dell'amministrazione intimata, anziché presso l'Avvocatura dello Stato, determina l'inammissibilità del ricorso, in quanto tale irregolarità non può essere sanata dalla spontanea costituzione dell'amministrazione. La giurisprudenza è pacifica nell'affermare che la mancata notifica del ricorso presso l'Avvocatura dello Stato competente costituisce causa di inammissibilità del gravame, non potendo tale irregolarità essere sanata dalla successiva costituzione in giudizio dell'amministrazione intimata. Pertanto, il ricorso notificato direttamente presso la sede reale dell'amministrazione statale, anziché presso l'Avvocatura dello Stato, deve essere dichiarato inammissibile, in quanto la notifica effettuata in modo difforme dalle prescrizioni di legge non può essere sanata dalla spontanea costituzione dell'amministrazione.