Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare il provvedimento del commissario ad acta che aveva disposto la reintegra di terreni demaniali in favore dell'Amministrazione Frazionale di Assergi e la corresponsione di somme a titolo di canoni e indennizzi per l'occupazione illegittima, afferma i seguenti principi di diritto: 1. La sentenza che ha ordinato all'Amministrazione di provvedere sull'istanza dell'Amministrazione Frazionale, senza indicare il contenuto dell'atto da emanare, non legittima il commissario ad acta a disporre la reintegra dei terreni e la quantificazione dei canoni dovuti. 2. La competenza a disporre la reintegra dei terreni demaniali spetta all'Ente regionale, in quanto le relative funzioni amministrative sono state trasferite alle Regioni ai sensi dell'art. 66 del D.P.R. n. 616/1977. Il commissario ad acta, quale organo statale, è competente solo per il procedimento giurisdizionale di legittimazione delle terre, mentre le funzioni di autotutela, tra cui la reintegra, sono di competenza regionale. 3. Fino all'accertamento definitivo della natura e consistenza dei terreni da parte del Commissario per gli Usi Civici, non può procedersi né alla reintegra né alla quantificazione dei canoni dovuti, in quanto tale accertamento rappresenta un antecedente logico-giuridico necessario. 4. Essendo l'istanza dell'Amministrazione Frazionale finalizzata ad ottenere atti non autoritativi ma paritetici, la cognizione degli stessi spetta al Giudice ordinario e non al Giudice amministrativo, il quale può solo annullare il provvedimento commissariale impugnato, senza potersi pronunciare su un eventuale riesercizio del potere.