Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27837 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27837PEN

Massima

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Il rapporto di parentela e il ruolo di rilievo di un soggetto all'interno di un'associazione mafiosa, unitamente alla sua attività di trasmissione di messaggi e gestione di denaro di provenienza illecita per conto del familiare detenuto, costituiscono gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso o, comunque, di concorso eventuale nel fatto associativo, a prescindere dalla consapevolezza del soggetto circa i ruoli ricoperti dal congiunto all'interno del sodalizio criminale. La posizione di preminenza e il prestigio criminale di un soggetto all'interno dell'associazione mafiosa possono derivare sia dai rapporti di parentela con i vertici del gruppo, che dalla sua capacità di interagire direttamente con essi e di svolgere attività funzionali al mantenimento e alla prosecuzione delle attività illecite del sodalizio, anche in assenza del familiare detenuto. La riscossione e la gestione di denaro di provenienza illecita, effettuate con cura e attenzione al fine di eludere eventuali controlli delle forze dell'ordine, costituiscono ulteriori gravi indizi della partecipazione o del concorso eventuale del soggetto nell'associazione mafiosa, a prescindere dalla natura delle singole dazioni di denaro, che possono essere qualificate come estorsive o come espressione di solidarietà, in assenza di specifici elementi probatori in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria C. - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 606/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 20/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv.to (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha confermato l'ordinanza del 27 giugno 20…

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