E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 2 e 3 legge 24 dicembre 1979, n.. 650, che consentivano ai titolari degli scarichi degli insediamenti produttivi, i quali non avessero provveduto ad adeguare tempestivamente gli scarichi medesimi ai limiti prescritti dalla legge, di presentare alla regione un programma dettagliato per l'adeguamento degli scarichi stessi alle prescrizioni di legge e di ottenere l'estinzione dei reati loro addebitati, una volta che gli scarichi fossero stati dichiarati conformi alle prescrizioni medesime,in relazione allo art.. 3 della costituzione, per disparità di trattamento nei confronti dei titolari di scarichi, i quali, pur avendo omesso di presentare tale programma, si sono uniformati spontaneamente alle prescrizioni, ma non possono, ciò nonostante, usufruire della estinzione dei reati. Infatti, il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, sancito dall'art.. 3 della costituzione, è violato solo allorché una norma giuridica di fronte a situazioni perfettamente analoghe, disponga una diversità di regime. Invece, nel caso in esame, non sussiste disparità di trattamento, ma solo una giusta differenziazione fra situazioni diverse, poiché, in effetti, solo i primi manifestano chiaramente l'intenzione di adeguarsi alle prescrizioni e di attenersi alle disposizioni impartite dalla competente autorità, alla quale spetta anche di accertare se il programma è stato tempestivamente e puntualmente realizzato e se lo scarico è conforme alle prescrizioni di legge.