Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1587 del 14 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1587PEN

Massima

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La circostanza attenuante della provocazione, prevista dall'art. 62, comma 1, n. 2 c.p., può essere riconosciuta quando l'azione delittuosa sia stata determinata da un grave stato d'ira provocato da un comportamento ingiusto e prevaricatore della vittima, tale da determinare nell'agente una situazione di esasperazione e di profonda alterazione emotiva, anche se maturata nel tempo. Ai fini del riconoscimento di tale attenuante, non rilevano le contraddizioni e le menzogne inizialmente fornite dall'imputata nelle sue dichiarazioni, poiché queste possono essere ragionevolmente ricondotte all'esigenza di difesa personale e dei propri familiari, prima della confessione resa a seguito della scoperta del cadavere. Inoltre, le informazioni fornite da un terzo estraneo al nucleo familiare, circa le confidenze ricevute dalla stessa imputata in epoca anteriore al delitto in merito ai comportamenti violenti e vessatori del marito, nonché la costante versione della stessa imputata circa i motivi scatenanti la sua furia omicida, devono essere adeguatamente valutate, senza svalutarle sulla base di elementi marginali, come l'ignoranza di tensioni coniugali da parte di alcuni congiunti, l'assenza di precedenti denunce o il buon rapporto del padre con la figlia. Il giudice, pertanto, nel valutare la ricorrenza della provocazione, deve condurre un'approfondita analisi critica di tutti gli elementi probatori, evitando illogiche argomentazioni che prescindano dal contesto familiare e dalle dinamiche relazionali tra i coniugi, al fine di accertare se l'azione delittuosa sia stata effettivamente determinata da un grave stato d'ira provocato da un comportamento ingiusto e prevaricatore della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 24 giugno 2013 della Corte di assise di appello di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

uditala relazione svolta dal consigliere Dott. MAZZEI ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. CEDRANGOLO Oscar, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio con correzione dell'errore materiale nella determinazione de…

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