Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 47129 del 5 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:47129PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti si configura quando l'agente, pur non essendo il diretto detentore della droga, apporta un contributo partecipativo, materiale o morale, alla condotta criminosa altrui, essendo consapevole e volendo arrecare il proprio contributo alla realizzazione dell'evento illecito. Tale contributo concorsuale è ravvisabile anche quando l'agente, pur non essendo il diretto detentore, si attiva per impedire l'accesso della polizia all'appartamento in cui è presente la sostanza stupefacente, opponendosi alla perquisizione e commettendo ulteriori reati come resistenza e lesioni a pubblici ufficiali. In tali casi, la condotta dell'agente non può essere ricondotta alla mera connivenza non punibile o al favoreggiamento personale, in quanto nei reati permanenti come la detenzione di droga, qualsiasi forma di agevolazione del colpevole, prima che la condotta illecita sia cessata, si traduce in una forma di partecipazione concorsuale, almeno nella forma morale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - rel. Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RENATO GRILLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro, rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.1 Con ordinanza del 13 luglio 2011 il Tribunale di Torino - Sezione Riesame - rigettava - per quanto qui rileva - la richiesta di riesame proposta da (OMISSIS) avverso l'ordinanza applicativa della custodia in carcere emessa dal GIP di quel Tribunale …

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