Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 1699 del 2015

ECLI:IT:TARPA:2015:1699SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca dell'aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico, adottato dalla stazione appaltante sulla base di una informativa antimafia interdittiva emessa dalla Prefettura, è legittimo e non può essere annullato dal giudice amministrativo qualora, nel corso del giudizio, sopravvenga una nuova informativa prefettizia liberatoria nei confronti dell'impresa aggiudicataria, ora in amministrazione giudiziaria. In tal caso, infatti, viene meno l'interesse del ricorrente alla decisione di merito del ricorso, che deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, con compensazione integrale delle spese di lite. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento di revoca dell'aggiudicazione, adottato sulla base di una informativa antimafia interdittiva, è legittimo e non può essere annullato qualora, nel corso del giudizio, intervenga una nuova informativa prefettizia liberatoria, in quanto ciò determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione di merito. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire la tutela dell'interesse pubblico all'integrità e all'affidabilità degli operatori economici che partecipano alle procedure di affidamento di appalti pubblici, nonché sulla valutazione discrezionale della Prefettura in ordine all'insussistenza di elementi ostativi di carattere mafioso. La massima, formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, è applicabile a tutti i casi analoghi in cui venga in rilievo la revoca di un'aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico sulla base di una informativa antimafia interdittiva, seguita da una successiva informativa liberatoria.

Sentenza completa

N. 00702/2014
REG.RIC.

N. 01699/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00702/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 702 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Funaro Costruzioni S.r.l., in amministrazione giudiziaria, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Palermo, ((omissis)), 38;

contro

Siciliacque S.P.A, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Palermo, piazzetta F. Bagnasco, 31;
Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Trapani, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in Palermo, Via A. ((omissis)), 81;

per l'annullamento

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