Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38589 del 13 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38589PEN

Massima

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Il giudice di pace, nel pronunciare sentenza di assoluzione per i reati di lesioni personali volontarie e ingiurie, è tenuto a motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene non provata l'esistenza oggettiva delle lesioni, nonostante il referto medico in atti, e la reciprocità delle ingiurie, non potendo limitarsi a un generico riferimento a una "descrizione dei fatti" non meglio precisata. Inoltre, il giudice deve pronunciarsi su tutti i reati contestati dal pubblico ministero nel capo di imputazione, senza omettere alcuno di essi. In caso di mancanza di motivazione su tali profili, la sentenza è annullabile con rinvio per nuovo giudizio, affinché il giudice di merito possa decidere in assoluta libertà di valutazione, evitando di incorrere nuovamente nelle medesime ragioni di censura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE DI MILANO;

nei confronti di:

1) AN. RE. , N. IL (OMESSO);

2) A. R. , n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/04/2007 GIUDICE DI PACE di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DUBOLINO PIETRO;

sentito il Sost. Proc. Gen. Dr. Fraticelli M., il quale ha chiesto l'annullamento con …

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