Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21580 del 25 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21580PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere ex art. 416 c.p. richiede la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo tra più soggetti, finalizzato alla commissione di una pluralità di reati. La posizione di promotore o coordinatore dell'associazione deve essere dimostrata attraverso elementi concreti e specifici, che evidenzino un ruolo direttivo e organizzativo dell'imputato nell'ambito dell'attività criminosa. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo analitico e logico dei gravi indizi di colpevolezza, spiegando le ragioni per cui gli elementi di fatto acquisiti siano idonei a configurare la sussistenza di tutti i requisiti costitutivi del reato contestato. Il mero rinvenimento di documenti o collegamenti telefonici tra gli indagati non è di per sé sufficiente, se non viene adeguatamente illustrata la loro rilevanza indiziaria in relazione alla posizione specifica dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ST. EL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/12/2008 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Izzo G. che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione St. El. avverso la ordinanza del Tribunale del riesame di Firenze in data 10 dicembre …

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