Tribunale civile Taranto sentenza n. 348 del 7 febbraio 2024

Massima

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La presunzione di condominialità delle parti comuni di un edificio, tra cui le condotte idriche e fognarie, prevista dall'art. 1117 c.c., non è assoluta, ma può essere superata dalla prova della proprietà esclusiva di tali beni, la quale può risultare da un titolo, come il regolamento contrattuale, gli atti di acquisto delle singole unità immobiliari o l'usucapione. Pertanto, l'attore che agisce in actio negatoria servitutis per far accertare l'inesistenza dell'altrui diritto di servitù gravante su un immobile di cui afferma di essere proprietario, ha l'onere di dimostrare, anche in via presuntiva, di possedere il bene in forza di un valido titolo, senza dover necessariamente provare in modo rigoroso la titolarità della proprietà. Qualora tale prova non venga fornita, deve ritenersi applicabile il regime legale di condominialità delle parti comuni, con conseguente rigetto della domanda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale di Taranto, I Sezione Civile, in composizione monocratica, nella persona del Giudice Onorario dott. Daniele Miccoli, ha pronunziato la seguente
SENTENZA
nella causa civile, in primo grado, iscritta al n. 2380/20 del R.G., avente a oggetto actio negatoria servitutis,
TRA
Or.Co., rappresentato e difeso dall'avv. An.Sc.,
ATTORE
E
Ol.Ma., rappresentata e difesa dall'avv. Gi.Ma.,
CONVENUTA
NONCHE'
Or.Fr., rappresentata e difesa dall'avv. Ma.Gu.,
TERZO CHIAMATO
FATTO E DIRITTO
Con atto di citazione ritualmente notificato Or.Co., come rappresentato e difeso, premettendo di essere proprietario di due appartamenti ubicati nello stabile sito in M. alla Via P., 132, deduceva che l'originaria condotta di scarico, inizialmente asservita all'intero edificio, fosse nel tempo stata adibita allo scarico di una sola delle unità immobiliari, a seguito del distacco da…

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