Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35958 del 19 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35958PEN

Massima

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Il dolo nella diffamazione non richiede l'intento di danneggiare l'immagine altrui, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà di divulgare informazioni lesive della reputazione di altri, anche senza tale finalità specifica. Lo stato confusionale o di non lucidità dell'agente, pur potendo incidere sulla capacità di intendere e di volere, non integra di per sé una causa di giustificazione che scrimina il reato di diffamazione, dovendo essere valutato in concreto il grado di compromissione delle facoltà mentali e la sua incidenza sulla condotta diffamatoria. L'applicazione di istituti di favore, quali l'indulto, non può prescindere dalla verifica della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, non potendo tali benefici essere riconosciuti in assenza di responsabilità penale. Il principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione afferma che il dolo nella diffamazione non richiede l'intento di danneggiare l'immagine altrui, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà di divulgare informazioni lesive della reputazione, anche in assenza di tale finalità specifica. Lo stato confusionale o di non lucidità dell'agente non integra di per sé una causa di giustificazione, dovendo essere valutato in concreto il grado di compromissione delle facoltà mentali e la sua incidenza sulla condotta diffamatoria. Inoltre, l'applicazione di istituti di favore, quali l'indulto, presuppone la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, non potendo tali benefici essere riconosciuti in assenza di responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. CA. SE. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/02/2007 GIUDICE DI PACE di AOSTA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FEDERICO RAFFAELLO;

Udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. Gianfranco Viglietta, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Il giudice di …

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