Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13365 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13365PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi del Decreto Legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, non richiede l'accertamento di un nesso eziologico tra i reati tassativamente indicati nella norma e i beni oggetto della misura cautelare reale, essendo sufficiente la mancanza di giustificazione circa la legittima provenienza del patrimonio in possesso del soggetto condannato o sottoposto a misura di prevenzione. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del sequestro, deve verificare la sussistenza del fumus commissi delicti, ovvero l'astratta configurabilità di uno dei reati previsti dalla norma, e del periculum in mora, rappresentato dalla sproporzione tra il valore dei beni e la capacità economica del soggetto nonché dall'assenza di giustificazione della legittima provenienza dei beni stessi. Tali valutazioni devono essere adeguatamente motivate, anche in relazione alle eventuali giustificazioni addotte dal soggetto interessato, senza che possa rilevare l'assenza di una statuizione sulla confisca nella sentenza di condanna precedentemente emessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

L'ufficio della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Salerno;

Avverso la ordinanza 22.9.2008 del Tribunale di Salerno sezione del riesame;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dr. Aurelio GALASSO, il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso con rinvio;

Udito il difensore …

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