Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5925 del 7 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:5925PEN

Massima

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Il tentativo di ottenere indebitamente il riconoscimento di una prestazione previdenziale mediante la presentazione di documenti falsi integra il reato di tentata truffa, anche in assenza di un effettivo danno patrimoniale all'ente previdenziale, in quanto la condotta illecita è comunque diretta al conseguimento di un ingiusto profitto, a prescindere dal suo esito finale. La responsabilità penale dell'imputato non viene meno per il solo fatto che egli abbia agito per evitare disagi o perdite di tempo, né può essere esclusa sulla base della sua condizione personale o dei precedenti penali, i quali anzi possono rilevare ai fini della determinazione della pena, in quanto indice della maggiore pericolosità sociale del soggetto. L'assoluzione per il reato di falso non è incompatibile con la condanna per tentata truffa, qualora il concorso morale dell'imputato nella falsificazione non sia stato oggetto di specifica contestazione. In tali casi, il giudice di merito è tenuto a valutare la condotta complessiva dell'imputato, senza limitarsi a considerare singoli episodi, al fine di accertare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato e di irrogare una sanzione proporzionata alla gravità del fatto e alla personalità del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. R. M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

Avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo Del 21.2.2012;

Letti gli atti e il ricorso;

Udita la relazione del consigliere dr. Antonio Prestipino;

Sentito il Procuratore Generale, dr. Sante Spinaci che ha concluso per il rigetto del ricorso.

IN FATTO E IN DIRITTO

Letto il ricorso proposto nell'interesse di (OMISSIS) avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo del 21.2.2012, che confermo' la sentenza di…

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