Il potere di annullamento da parte della Regione di atti comunali che autorizzano interventi non conformi agli strumenti urbanistici, di cui all'art. 39 del d.P.R. n. 380 del 2001, è di natura discrezionale, sia nell'an che nel quomodo, sicché l'obbligo di procedere e provvedere ai sensi dell'art. 2 della legge n. 241 del 1990 non sussiste. L'istanza del privato volta a sollecitare l'esercizio di tale potere di autotutela non determina in capo all'Amministrazione l'obbligo di avviare e concludere il relativo procedimento, in quanto l'avvio del procedimento è espressione di una valutazione discrezionale dell'Amministrazione competente. Pertanto, la mancata adozione del provvedimento richiesto non integra un'ipotesi di silenzio inadempimento, non essendo l'Amministrazione obbligata a pronunciarsi sulla sollecitazione del privato. Inoltre, l'eventuale successiva attivazione da parte dell'Amministrazione di verifiche presso il Comune, al fine di valutare l'opportunità di esercitare il potere di annullamento, non determina la sopravvenuta carenza di interesse del privato al ricorso proposto avverso il silenzio, in quanto tale attivazione rientra nell'esercizio del potere discrezionale dell'Amministrazione.