Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22750 del 11 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:22750PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra più reati, che comporta un trattamento sanzionatorio più favorevole, presuppone la prova di un previo ed unitario disegno criminoso, con la consapevole previsione almeno a grandi linee della pluralità di violazioni della legge penale. Tale prova, che investe l'interiorità psichica del soggetto, deve essere ricavata da indici esterni significativi, quali l'omogeneità delle condotte, la prossimità temporale, la sistematicità e le abitudini di vita, i quali hanno carattere sintomatico e non direttamente dimostrativo. In assenza di allegazioni e spiegazioni plausibili da parte dell'interessato, il giudice può legittimamente escludere la continuazione quando le circostanze esterne non risultino sufficientemente probanti di un unitario programma criminoso, essendo sufficiente la mera reiterazione di violazioni della stessa specie dovuta a moventi o bisogni persistenti nel tempo. Il giudice dell'esecuzione, vincolato dal giudicato, non può rimediare a eventuali nullità assolute verificatesi nel processo di cognizione, le quali possono essere fatte valere solo con i mezzi di impugnazione ordinari o straordinari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LU. BA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/04/2006 GIP TRIBUNALE di BRESCIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARDOVAGNI PAOLO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. IANNELLI Mario (conformi).

OSSERVA

Il difensore di LU. Ba. Gi. ricorre per cassazione avverso l'ordinanza in epigrafe, con la quale il giudice dell'esecuzione ha respinto l'istanza di applicazione della dis…

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