Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11542 del 15 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:11542PEN

Massima

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Il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere è integrato quando lo strumento ha oggettiva adeguatezza ad offendere la persona in rapporto alle circostanze di tempo e di luogo, a prescindere dalla effettiva pregressa commissione di offese alla persona nel luogo del porto o dalla concreta prospettiva di offesa da parte dell'agente. Pertanto, per l'integrazione del reato, è sufficiente la mera obiettiva idoneità dello strumento portato fuori dalla propria abitazione senza giustificato motivo all'impiego per l'offesa contro la persona, essendo irrilevanti sia l'assenza di dolo o di intento offensivo da parte dell'agente, trattandosi di reato contravvenzionale, sia l'eventuale possibilità di utilizzo dello strumento per scopi diversi dall'offesa alla persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/01/2018 della CORTE APP. SEZ. MINORENNI di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, …

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