Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione, afferma il principio secondo cui l'Amministrazione è tenuta a dare esecuzione alle sentenze passate in giudicato che ne abbiano accertato l'illegittimità di un proprio provvedimento, senza poter opporre ulteriori dinieghi o ritardi ingiustificati. Nello specifico, qualora un ente locale abbia proposto un progetto di incentivazione e promozione del territorio nell'ambito di un bando pubblico regionale, la cui esclusione sia stata annullata per eccesso di potere, l'Amministrazione regionale è obbligata a riconsiderare la domanda di finanziamento entro i limiti massimi previsti dal bando, senza poter opporre ulteriori rifiuti o ritardi nell'adempimento della sentenza passata in giudicato. In caso di persistente inottemperanza della Regione, il Tribunale può nominare un Commissario ad acta, incaricato di provvedere all'esecuzione della sentenza, e condannare l'Amministrazione inadempiente al pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento per ogni ulteriore settimana di ritardo, al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e il rispetto del principio di legalità dell'azione amministrativa.