Il Tribunale Amministrativo, nell'esaminare la domanda di risarcimento danni proposta da una società nei confronti della Provincia Autonoma di Trento per la mancata concessione di una garanzia fideiussoria, afferma che: 1. La domanda risarcitoria deve essere qualificata come domanda risarcitoria "pura", conseguente all'inosservanza del termine di conclusione del procedimento amministrativo, e pertanto è soggetta al termine decadenziale di 120 giorni di cui all'art. 30, comma 3, del Codice del Processo Amministrativo. Poiché la società ricorrente ha rinunciato alla garanzia il 21 marzo 2015 e il ricorso è stato notificato il 4 aprile 2016, oltre un anno dopo, la domanda è irricevibile per tardività. 2. Anche nel caso di risarcimento del danno da ritardo, il riconoscimento del danno non può desumersi automaticamente dal solo decorso del termine di conclusione del procedimento, dovendo il giudice valutare il comportamento complessivo delle parti ai sensi dell'art. 30, comma 3, secondo periodo, del Codice del Processo Amministrativo. Nella fattispecie, la società ricorrente non ha posto in essere alcuna iniziativa giudiziale o stragiudiziale volta a promuovere l'esercizio del potere dell'Amministrazione, anzi ha rinunciato espressamente all'agevolazione richiesta, con ciò concorrendo a determinare il danno lamentato. 3. Pertanto, il ricorso è infondato oltre che irricevibile, e le spese di giudizio devono essere poste a carico della parte ricorrente in applicazione della regola della soccombenza.