Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10325 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:10325SENT

Massima

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Il trasferimento per atto tra vivi o per causa di morte della titolarità di un'autorizzazione amministrativa per l'esercizio di somministrazione di alimenti e bevande comporta la cessione all'avente causa dell'autorizzazione stessa, sempre che sia provato l'effettivo trasferimento dell'attività e il subentrante sia regolarmente iscritto nel registro delle imprese. La comunicazione di subentro effettuata dal successore, anche se non espressamente accettata dall'amministrazione, determina il legittimo subentro del medesimo nella titolarità dell'autorizzazione, senza che possa disporsi la revoca per mancata presentazione della relativa istanza entro i termini di legge. Ciò in quanto l'art. 7 della legge n. 287/1991 prevede espressamente che il trasferimento della gestione o della titolarità dell'esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande per atto tra vivi o a causa di morte comporta la cessione all'avente causa dell'autorizzazione, sempre che sia provato l'effettivo trasferimento dell'attività ed il subentrante sia iscritto nel registro delle imprese. Pertanto, la comunicazione di subentro presentata dal successore, anche in assenza di un'espressa accettazione da parte dell'amministrazione, determina il legittimo subentro del medesimo nella titolarità dell'autorizzazione, senza che possa disporsi la revoca per mancata presentazione della relativa istanza entro i termini di legge. Ciò in quanto il trasferimento della titolarità dell'esercizio per causa di morte comporta la cessione automatica dell'autorizzazione all'avente causa, a prescindere dalla formale accettazione da parte dell'amministrazione, purché risulti provato l'effettivo trasferimento dell'attività e l'iscrizione del subentrante nel registro delle imprese.

Sentenza completa

N. 08849/2001
REG.RIC.

N. 10325/2015 REG.PROV.COLL.

N. 08849/2001 REG.RIC.

N. 10918/2001 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8849 del 2001, proposto da:
Di Pietro Pietro, rappresentato e difeso dall'avv. Alberto Angeletti, con domicilio eletto presso Alberto Angeletti in Roma, Via G Pisanelli, 2;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall' Avv. Massimo Baroni, domiciliato in Roma, Via Tempio di Giove, 21 presso l’Avvocatura Comunale;

e con l'intervento di

ad adiuvandum
:
Di Pietro Giovanni, rappresentato e difeso dall'avv. Guido Pottino, con domicilio eletto presso Guido Pottino in Roma, p.zza Augusto Imperator…

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