Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31326 del 25 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31326PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, quale la custodia in carcere, può essere legittimamente disposto dal giudice solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, debitamente motivate. Tali presupposti devono essere attentamente vagliati dal giudice, il quale è tenuto a fornire una motivazione congrua ed esaustiva, che dia conto in modo analitico delle ragioni che giustificano l'adozione della misura restrittiva della libertà personale. Il mancato rispetto di tali requisiti comporta l'illegittimità del provvedimento, con conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso proposto avverso lo stesso. Inoltre, la rinuncia al ricorso da parte dell'indagato, pur determinando l'inammissibilità del gravame, non esime il giudice dal condannare il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, qualora si ravvisino profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamil - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

indagato Ma. An. Ro., (n. il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bologna, in data 26/10/2007.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Visto l'atto di rinunzia al presente ricorso firmato dal ricorrente e dal suo difensore del 01/04/2008 (…

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