Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22476 del 21 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:22476PEN

Massima

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La depenalizzazione di una fattispecie comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato, senza l'obbligo di trasmissione degli atti all'autorità amministrativa competente per l'irrogazione della sanzione amministrativa, qualora i termini di prescrizione del reato risultino interamente decorsi prima dell'entrata in vigore della norma di depenalizzazione. Ciò in quanto la previsione normativa che impone la trasmissione degli atti all'autorità amministrativa trova applicazione solo nei casi in cui il reato non risulti prescritto o estinto per altra causa alla data di entrata in vigore della legge di depenalizzazione. Il principio di abolitio criminis, che comporta l'annullamento della sentenza di condanna, prevale sulla questione della prescrizione del reato, la quale diviene assorbita e non più rilevante ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. CAPPELLO Gabriella - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (OMISSIS);
avverso la sentenza del TRIBUNALE di PRATO del 20 dicembre 2012;
visti gli atti;
fatta la relazione dal Cons. Dott. Gabriella CAPPELLO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa DI NARDO Marilia, la quale ha chiesto l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Firenze ha dichiarato, ex articolo 593 c.p.p., comma 3, la inammissibilita' dell'appello proposto da (OMISSIS) avverso la s…

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