Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40128 del 15 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40128PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di un vizio parziale di mente dell'imputato, deve procedere ad un'attenta disamina della personalità e del vissuto dello stesso, senza limitarsi ad una generica e sbrigativa valutazione peritale, ma tenendo conto di tutti gli elementi probatori acquisiti, anche attraverso l'esame di testimoni e consulenti tecnici, al fine di accertare in modo approfondito la reale portata e le concrete manifestazioni della patologia psichica, senza trascurare eventuali successivi comportamenti dell'imputato che possano incidere sulla valutazione del suo stato mentale al momento del fatto. Ove tale indagine sia stata condotta in modo congruo e logico, il giudizio di equivalenza tra la diminuente del vizio parziale di mente e l'eventuale circostanza aggravante contestata, nonché il diniego delle circostanze attenuanti generiche, sulla base della gravità del fatto e dell'assenza di segni di resipiscenza, risultano adeguatamente motivati e non censurabili in sede di legittimità, salvo che non siano frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria C. - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di MA. St. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza pronunciata in data 18 dicembre 2008 dalla Corte di assise di appello di Firenze;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

sentite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato;

udito il …

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