Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38443 del 22 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38443PEN

Massima

Il falso materiale in scrittura privata, ai sensi dell'art. 485 c.p., richiede non solo l'apposizione di una firma apocrifa, ma anche l'uso concreto della scrittura privata falsa nel corso di una trattativa o di un procedimento. Pertanto, la mera apposizione di una firma falsa su un documento, senza che vi sia stato il suo effettivo utilizzo, non integra il reato di falso in scrittura privata, in quanto l'uso dell'atto falso costituisce elemento essenziale della fattispecie. Inoltre, la morte dell'imputato determina l'estinzione del reato, prevalendo sulla eventuale prescrizione maturata in precedenza, in quanto la declaratoria di estinzione per morte ha carattere di accertamento costitutivo, precluso nei confronti di persona non più in vita e in relazione a un rapporto processuale ormai estinto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4278/2013 CORTE APPELLO di ROMA, del 23/01/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. SALZANO Francesco che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza per morte del reo.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 23.1.2014 la Corte di Appello di R…

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