Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15318 del 19 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15318PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere disposta solo quando le altre misure coercitive o interdittive, anche se applicate cumulativamente, risultino inadeguate a soddisfare le esigenze cautelari. Nell'individuare le ragioni per le quali una misura meno afflittiva, come gli arresti domiciliari, non sarebbe adeguata, il giudice deve motivare in modo concreto e specifico, senza basarsi su meri sospetti o ipotesi investigative non suffragate da elementi di prova. La semplice affermazione generica del pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio non è sufficiente, ma occorre indicare i presupposti fattuali che giustificano l'adozione della misura più grave. Inoltre, il giudice deve valutare la proporzionalità della misura cautelare rispetto alla gravità del fatto e alla prognosi di pericolosità dell'indagato, senza estendere indebitamente il fumus commissi delicti a contesti criminali più ampi non adeguatamente comprovati. In assenza di una motivazione puntuale e concreta sull'adeguatezza della custodia in carcere rispetto alle esigenze cautelari, la misura deve essere annullata e rinviata per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata da Tribunale del riesame di Roma in data 12/12/2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere MENGONI Enrico;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LORI Perla, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentite le conclusioni del difensore della ricorrente, Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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