Il diniego di sanatoria edilizia per opere realizzate in assenza o in difformità del titolo abilitativo è legittimo, in quanto la normativa regionale sul cd. "piano casa" non consente di sanare tali interventi, essendo necessario il requisito della legittima realizzazione o del previo condono dell'immobile interessato dagli interventi di ampliamento. L'art. 4 della L.R. Campania n. 19/2009, che prevede la possibilità di ampliamenti fino al 20% della volumetria esistente, non si applica agli edifici realizzati in assenza o in difformità del permesso di costruire, non essendo una norma di sanatoria. Inoltre, la "sanatoria giurisprudenziale", che ritiene sufficiente la conformità con gli strumenti urbanistici operanti al momento della domanda, è un istituto atipico, non contemplato da alcuna previsione normativa e pertanto non ammesso nel nostro ordinamento. Il diniego di sanatoria in assenza dei presupposti di legge è atto vincolato, che non richiede alcuna motivazione in relazione all'interesse pubblico sottostante il diniego, indipendentemente dal passaggio del tempo dal momento della realizzazione delle opere abusive. Infine, l'onere di dimostrare la conformità attuale dell'ampliamento realizzato alla vigente normativa e all'art. 4 della L.R. Campania n. 19/2009 grava sulla parte ricorrente, che non può limitarsi ad una mera affermazione in tal senso.