Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41025 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:41025PEN

Massima

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Il reato di rissa è configurabile quando più persone, animate da uno stato emotivo esasperato e da finalità aggressive, si scontrano fisicamente, a prescindere dal fatto che siano organizzate in fazioni contrapposte o che solo uno dei gruppi assalga l'altro, che si limiti invece a difendersi e respingere l'attacco. La qualificazione giuridica della condotta non dipende dai meri propositi e intendimenti attribuiti agli agenti, ma dalle risultanze istruttorie, che devono dimostrare l'effettiva volontà di tutti i soggetti coinvolti di dar vita ad uno scontro fisico, senza che sia necessario accertare chi abbia dato inizio alle ostilità. Ai fini della configurabilità del reato, rileva inoltre la gravità del fatto, caratterizzato da animosità ed aggressività, nonché l'assenza di segnali di resipiscenza da parte degli imputati, a fronte dei quali il giudice può legittimamente negare il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, in ragione della prevalenza di elementi negativi attinenti alla personalità dei soggetti e alle modalità di esecuzione del reato, senza necessità di una specifica valutazione di ciascun fattore indicato nell'interesse dell'imputato. La graduazione della pena, anche con riferimento alle circostanze, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio non è sindacabile in sede di legittimità, se congruamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 31/10/2013 dalla Corte di appello di Milano;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono, con un …

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