Consiglio di Stato sentenza n. 3273 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:3273SENT

Massima

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La destinazione di una strada all'uso pubblico non viene meno per il solo fatto del suo prolungato disuso, essendo necessari comportamenti inequivoci dell'ente proprietario incompatibili con la volontà di conservare il bene all'uso pubblico. Pertanto, il Comune può legittimamente esercitare i poteri di autotutela possessoria per ripristinare l'uso pubblico di una strada, anche in presenza di una recinzione apposta da privati, qualora sia accertato che la strada fosse in precedenza adibita al transito della collettività, senza che sia sufficiente a dimostrare la sdemanializzazione tacita il fatto che la strada non risulti censita negli elenchi comunali o nelle cartografie ufficiali, ovvero che la recinzione sia molto risalente nel tempo. La destinazione pubblica di una strada può essere contestata dalle parti private solo in sede civile, ai fini dell'eventuale domanda di usucapione, ma non già per contestare un provvedimento comunale di ripristino dell'uso pubblico.

Sentenza completa

N. 02385/2007
REG.RIC.

N. 03273/2016REG.PROV.COLL.

N. 02385/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 2385 del 2007, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentate e difese dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)), in Roma, via ((omissis)), n. 6;

contro

Comune di Marsciano, non costituito in giudizio;

nei confronti di

((omissis)), non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. UMBRIA, n. 7/2006, resa tra le parti, concernente l’ordine comunale di rimozione degli ostacoli e degli impedimenti su tratto stradale di uso pubblico

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli…

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