Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31064 del 19 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31064PEN

Massima

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Il divieto o l'obbligo di dimora, pur incidendo sulle esigenze di alloggio dell'imputato, costituiscono misure cautelari legittime e proporzionate quando siano necessarie a tutelare le condizioni di base della civile convivenza e della sicurezza collettiva, in quanto il coefficiente di pericolosità connaturato a taluni illeciti di maggiore gravità giustifica il bilanciamento previsto dal legislatore tra le esigenze cautelari e le contrapposte esigenze di vita costituzionalmente protette dell'imputato. Pertanto, il giudice, nel disporre tali misure, deve valutare la compatibilità con l'espletamento di un'attività lavorativa produttrice di reddito, che di per sé possa risolvere la questione dell'alloggio, senza che ciò comporti una manifesta irragionevolezza o una violazione dei diritti costituzionalmente garantiti dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 11.2.2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 4.12.2012 la Corte d'appello di Napoli rigetto' la richiesta di revoca o sostituzio…

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