Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39100 del 27 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:39100PEN

Massima

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Il giudice, nel calcolare la somma dovuta a titolo di oblazione per l'estinzione di un reato, deve fare riferimento alla pena pecuniaria prevista per la singola fattispecie contestata, senza applicare il meccanismo della continuazione, qualora ritenga assorbita la condotta di cui al comma 2 dell'articolo 659 del codice penale in quella, più grave, prevista dal comma 1 dello stesso articolo. In tal caso, non essendovi una pluralità di reati in continuazione, il limite massimo dell'ammenda a cui occorre fare riferimento per il calcolo della somma dovuta a titolo di oblazione è quello previsto per il singolo reato contestato, senza alcun aumento. Il giudice, pertanto, nel determinare l'importo dell'oblazione, deve attenersi al principio secondo cui, in presenza di un unico reato, la somma dovuta a titolo di oblazione deve essere calcolata sulla base della pena pecuniaria prevista per la fattispecie contestata, senza applicare il meccanismo della continuazione, qualora ritenga assorbita una condotta meno grave in quella più grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

1) RE. VA. PA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 322/2010 TRIB. SEZ. DIST. di SANT'ELPIDIO A MARE, del 15/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

Udito il Procuratore Generale in …

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