Il reato di esecuzione di opere edilizie in assenza di autorizzazione paesaggistica in zona sottoposta a vincolo è configurabile anche in assenza di un effettivo pregiudizio per l'ambiente, essendo sufficiente l'astratta idoneità dell'intervento a compromettere i valori del paesaggio e l'aspetto esteriore degli edifici. Il successivo rilascio dell'autorizzazione paesaggistica non determina l'estinzione del reato, in quanto tale effetto non è previsto dalla legge. Nelle zone vincolate, le opere abusive maggiori, come nuove costruzioni o ristrutturazioni edilizie, non sono suscettibili di sanatoria ai sensi della normativa sul condono edilizio, mentre per gli abusi edilizi minori, come interventi di restauro, risanamento conservativo o manutenzione straordinaria, la sanatoria è consentita solo a condizione che siano conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici. L'opera realizzata in eccedenza rispetto al progetto autorizzato, consistente nella realizzazione di nuovi vani per una superficie di 236 mq e una volumetria di 768 mc, è pertanto assolutamente non condonabile.