La circostanza aggravante della transnazionalità, prevista dalla L. 16 marzo 2006, n. 146, art. 4 (oggi art. 61-bis c.p.), può applicarsi ai reati-fine consumati dai sodali di un'associazione per delinquere anche in caso di immedesimazione tra tale associazione e il gruppo criminale organizzato transnazionale, purché il gruppo criminale organizzato transnazionale non coincida con l'associazione stessa. Il giudice di merito, nel determinare la pena, gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze aggravanti e attenuanti, nonché nell'individuazione della pena base e nell'applicazione degli aumenti per la continuazione, purché la motivazione sia logica e priva di vizi. La mera genericità delle censure difensive, che non si confrontano criticamente con l'articolata motivazione del giudice di merito, non consente di sindacare in sede di legittimità le valutazioni compiute dal giudice di appello in ordine alla sussistenza della responsabilità penale e alla determinazione della pena.