Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35316 del 23 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:35316PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato in concreto e con riferimento all'attualità, sulla base delle specifiche modalità e circostanze della condotta delittuosa, nonché della personalità dell'indagato, desunta da comportamenti o atti concreti e dai suoi precedenti penali, senza poter desumere tale pericolo esclusivamente dalla gravità del titolo di reato contestato. La custodia cautelare in carcere può essere ritenuta misura proporzionata e necessaria quando l'indagato abbia dimostrato una notevole capacità criminale, adoperando modalità seriali, insidiose e spregiudicate nell'adescamento delle vittime, anche attraverso l'utilizzo professionale di strumentazione elettronica ed informatica, e non abbia dato segni di resipiscenza, risultando ancora attuale il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, perpetrabili anche dal domicilio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - rel. Consigliere

Dott. MOCCI Mauro - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/1/2016 del Tribunale di Milano - Sezione del Riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE MASI Oronzo;
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Milano, con ordinanza…

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