L'occupazione abusiva di suolo pubblico per fini commerciali, in assenza di idoneo titolo autorizzativo, legittima l'adozione da parte del Sindaco di provvedimenti volti al ripristino dello stato dei luoghi e alla chiusura temporanea dell'esercizio, ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009 e dell'ordinanza sindacale n. 258 del 2012, in quanto misure necessarie a tutelare il patrimonio pubblico e a garantire la qualità della convivenza sociale in ambiti territoriali di rilevanza storico-culturale. Il potere discrezionale attribuito al Sindaco dalla citata norma di legge è interamente consumato con l'adozione dell'ordinanza sindacale, sicché i provvedimenti applicativi adottati dai Dirigenti competenti hanno carattere vincolato e non possono essere censurati per violazione di tale potere discrezionale. Inoltre, il silenzio assenso sulla domanda di occupazione di suolo pubblico non può formarsi in relazione a richieste riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico, ai sensi dell'art. 20, comma 4, della legge n. 241 del 1990, con la conseguenza che, in assenza di un titolo abilitativo, l'occupazione deve essere qualificata come abusiva.