Il diritto al risarcimento del danno derivante da un provvedimento amministrativo illegittimo può essere fatto valere autonomamente, senza la necessità di una previa impugnazione e annullamento del provvedimento stesso. Il termine di prescrizione del diritto al risarcimento decorre dalla data di adozione del provvedimento lesivo, in applicazione del principio generale di cui all'art. 2935 c.c., secondo cui la prescrizione comincia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere fatto valere. Pertanto, l'intervenuto annullamento successivo del provvedimento amministrativo illegittimo non costituisce un requisito di ammissibilità della domanda risarcitoria, la cui proposizione è soggetta al termine quinquennale di prescrizione previsto dall'art. 2947 c.c. a partire dalla data di adozione dell'atto lesivo, indipendentemente dalla sua rimozione dal mondo giuridico. Tale principio trova applicazione anche con riferimento a provvedimenti amministrativi adottati prima del superamento, da parte della giurisprudenza, del dogma della irrisarcibilità del danno da lesione di interessi legittimi, atteso che, in tal caso, il dies a quo del termine prescrizionale deve comunque individuarsi nella data di adozione dell'atto illegittimo, non essendo necessaria la previa eliminazione dello stesso ai fini dell'esercizio dell'azione risarcitoria.