Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 9433 del 18 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9433PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena concordata ex art. 444 c.p.p., afferma che, a seguito dell'entrata in vigore della L. n. 103/2017, il pubblico ministero e l'imputato possono proporre ricorso per cassazione solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza, essendo precluso il ricorso per vizio di motivazione sulla determinazione della pena concordata, in quanto questa rientra nell'accordo tra le parti e non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo i casi espressamente previsti dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/08/2021 del TRIBUNALE di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROSA PEZZULLO; lette/sentite le conclusioni del PG;
udito il difensore.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza del 2 agosto 2021, il Tribunale di Bologna, applicava ex articolo 444 c.p.p. e ss. a (OMISSIS) la pena di mesi sei, giorni venti ed Euro 300,00 di multa, concesse le circostanze attenuanti generiche in via equivalente sulla recidiva ed escluse le ulterior…

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