Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46620 del 20 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:46620PEN

Massima

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Il concorso del soggetto nel reato di partecipazione ad associazione mafiosa può essere desunto da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, purché queste siano specifiche, convergenti e adeguatamente riscontrate, senza che sia sufficiente la mera posizione di figlio del capo cosca o l'agevolazione di contatti con soggetti contigui all'associazione. Ai fini del concorso nel reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, la mera presenza del soggetto nel momento in cui vengono avanzate le richieste estorsive non è di per sé sufficiente, essendo necessario che tale presenza abbia effettivamente contribuito a rendere più efficace l'azione intimidatoria, aumentando la carica coartante percepita dalle vittime. Inoltre, l'aggravante dell'agevolazione mafiosa richiede che la condotta sia finalizzata a far sì che l'associazione tragga nel suo insieme un beneficio, non essendo sufficiente che sia funzionale agli interessi dei singoli associati, pur se collocati ai vertici del sodalizio criminale, salvo che non risulti l'effettiva ed immediata coincidenza degli interessi del capomafia con quelli dell'organizzazione, e che tale fine costituisca l'obiettivo "diretto" della condotta, non rilevando possibili vantaggi indiretti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/05/2021 del Tribunale del riesame di Catanzaro;
letti gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;
udita la relazione del consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
uditi i difensori, avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO …

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