Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38915 del 24 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38915PEN

Massima

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Il possesso e l'utilizzo di documenti falsi, anche se realizzati all'estero, integrano il reato di cui all'art. 468 c.p. (falsità in sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione) e non possono essere ricondotti al reato di ricettazione di cui all'art. 648 c.p. per mero errore materiale. La competenza territoriale del giudice procedente non può essere contestata per la prima volta in sede di legittimità, se non era stata dedotta in appello. L'esclusione delle circostanze attenuanti generiche e del reato continuato è adeguatamente motivata dalla gravità dei fatti, dalla personalità negativa dell'imputato e dall'autonomia dell'attività di falsificazione rispetto allo sfruttamento della prostituzione, anche se quest'ultimo era stato oggetto di precedente condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza pronunciata in data 2.4.2014 dalla corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));
udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
FATTO E DIRITTO
Con sentenza pronunciata il 2.4.2014 la corte di appello di Milano confermava la sentenza co…

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