Il giudice amministrativo è competente a conoscere della controversia relativa alla revoca di contributi pubblici concessi nell'ambito di una sovvenzione globale finanziata con fondi europei, in quanto l'esercizio del potere di autotutela è condizionato da valutazioni discrezionali e non meramente vincolate, operate da più soggetti, per cui la revoca non può essere considerata come mera espressione di autotutela privatistica. La normativa comunitaria e nazionale prevede che lo Stato membro, nell'ambito della gestione di una sovvenzione globale, affidi la relativa attuazione a un organismo intermediario, il quale è sottoposto alla sorveglianza e al controllo delle autorità competenti designate dallo Stato membro. Pertanto, l'eventuale revoca dei contributi concessi, anche nel caso di inadempimento del beneficiario, non può essere considerata come mera espressione di autotutela privatistica, con conseguente permanere della giurisdizione del giudice amministrativo. La revoca dei contributi concessi nell'ambito di una sovvenzione globale finanziata con fondi europei è legittima qualora il beneficiario abbia gravemente e reiteratamente violato gli obblighi assunti, come accertato all'esito di un procedimento che garantisca il contraddittorio e nel quale siano state adeguatamente motivate le ragioni della revoca, con riferimento alla normativa comunitaria e nazionale applicabile.