Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è procedibile d'ufficio quando risulta connesso con altro delitto perseguibile d'ufficio, a prescindere dalla remissione di querela da parte della persona offesa. La connessione sussiste non solo nei casi di connessione processuale, ma anche quando l'accertamento del reato perseguibile d'ufficio comporta necessariamente l'accertamento del reato procedibile a querela, in quanto i fatti sono stati commessi l'uno in occasione dell'altro, oppure l'uno per occultare l'altro, ovvero in uno degli altri collegamenti investigativi indicati nell'art. 371 c.p.p. Pertanto, la procedibilità d'ufficio per il reato di atti persecutori non viene meno nemmeno quando il reato connesso perseguibile d'ufficio si sia estinto per prescrizione, in quanto l'interesse punitivo dello Stato prevale sulla disponibilità della querela da parte della persona offesa.