Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 3865 del 26 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3865PEN

Massima

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Il giudice, in presenza di un errore materiale nell'indicazione del nome di una parte in un provvedimento giurisdizionale, può disporne la correzione ai sensi dell'art. 130 c.p.p., al fine di assicurare la correttezza formale e sostanziale dell'atto, senza che ciò comporti alcuna modifica del contenuto dispositivo o valutativo della decisione. L'errore materiale, infatti, non incide sulla validità e sull'efficacia del provvedimento, ma rappresenta una mera inesattezza formale che deve essere prontamente rettificata, in ossequio ai principi di correttezza e di buona amministrazione della giustizia, a tutela dei diritti e degli interessi delle parti processuali. La correzione dell'errore materiale, pertanto, costituisce un potere-dovere del giudice, volto a garantire l'integrità e la genuinità dell'atto giurisdizionale, senza alcuna incidenza sul merito della decisione, la quale rimane immodificata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
Sull'istanza proposta da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di ((omissis)) con la quale si e' chiesto di volere provvedere, ex articolo 130 c.p.p., alla correzione del cognome del condannato indicato nel frontespizio dell'ordinanza n. 31752/2016 in data 14/06/2016 pronunciata dalla Suprema Corte di Cassazione, settima sezione penale, laddove figura come parte ricorrente tale (OMISSIS) n. il (OMISSIS), in luogo di tale (OMISSIS);
sentita la re…

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