Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43366 del 16 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:43366PEN

Massima

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Il vizio totale o parziale di mente, ai fini dell'esclusione o della diminuzione della imputabilità, può essere riconosciuto soltanto quando l'alterazione psichica derivante dall'abuso di alcol o di sostanze stupefacenti abbia carattere di permanenza e di ineliminabilità, configurandosi come vera e propria malattia mentale, mentre non è sufficiente che l'incapacità di intendere e di volere sia conseguenza di uno stato transitorio di intossicazione. Il giudice di merito, nel valutare la concessione o il diniego delle circostanze attenuanti generiche, gode di ampio potere discrezionale, essendo sufficiente che egli indichi gli elementi di preponderante rilevanza ritenuti ostativi alla concessione del beneficio, senza dover necessariamente esaminare ogni singola deduzione difensiva; in particolare, il riferimento ai precedenti penali dell'implicato costituisce elemento idoneo a giustificare il diniego delle attenuanti, in quanto espressivo di un giudizio di disvalore sulla sua personalità. La mancata applicazione dell'indulto può essere oggetto di ricorso per cassazione soltanto quando il giudice di merito abbia erroneamente escluso l'applicabilità del beneficio, e non anche quando abbia semplicemente omesso di pronunciarsi al riguardo. Infine, l'applicazione di una misura di sicurezza, fondata sull'accertata pericolosità sociale dell'imputato, costituisce apprezzamento di merito incensurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 09/05/2013 della Corte d'appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 2.10.2008 il Tribunale di Velletri dichiaro&…

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