Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11649 del 20 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11649PEN

Massima

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Il provvedimento del questore che impone il divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive non necessita di convalida da parte dell'autorità giudiziaria, in quanto non incide sulla libertà personale dell'interessato. Tuttavia, qualora il giudice per le indagini preliminari abbia erroneamente esteso la mancata convalida anche a tale divieto di accesso, e tale ordinanza non sia stata tempestivamente notificata al destinatario, sussiste la possibilità di un errore scusabile circa la permanenza dell'efficacia del divieto, che deve essere adeguatamente valutata ai fini dell'esclusione dell'elemento soggettivo del reato. Ciò in quanto l'interessato non può essere ritenuto responsabile di non aver avuto conoscenza di provvedimenti giurisdizionali che, pur resi nel medesimo procedimento, abbiano effetti a lui favorevoli e non gli siano stati notificati. La valutazione dell'elemento psicologico del reato, in simili casi, deve pertanto tenere conto della complessiva vicenda processuale e delle concrete circostanze che possano aver ingenerato nell'imputato un errore scusabile sulla perdurante efficacia del divieto di accesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 6 dicembre 2013 dalla corte d'appello di Ancona;

udita nella pubblica udienza del 18 novembre 2014 la relazione fatta dal Consigliere Amedeo Franco;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Salzano Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con la sentenza in epigrafe la corte d'appello di Ancona confermo'…

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