Il silenzio-assenso sulla domanda di concessione edilizia, previsto dall'art. 2 della L.R. n. 17/1994, si perfeziona solo al ricorrere di specifici presupposti formali e sostanziali, tra cui: il rilascio da parte dell'ufficio comunale competente della certificazione di ricevimento dell'istanza, ai sensi dell'art. 5, comma 2, della medesima legge regionale; l'esistenza delle opere di urbanizzazione primaria, ai sensi dell'art. 21, comma 3, della L.R. n. 71/1978; il preventivo ottenimento del nulla osta paesaggistico della competente soprintendenza, in applicazione della L.R. n. 5/2011. In mancanza di tali requisiti, l'amministrazione comunale può legittimamente adottare provvedimenti di rigetto o di annullamento in autotutela delle istanze di concessione, senza che ciò integri una violazione dell'art. 21-nonies della L. n. 241/1990, trattandosi di atti di primo grado e non di provvedimenti di secondo grado. Inoltre, l'omissione delle garanzie procedimentali previste dall'art. 11-bis della L.R. n. 10/1991 non inficia la legittimità del provvedimento di diniego o di annullamento, ove il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso, in applicazione dell'art. 21-octies, comma 2, della L. n. 241/1990.