Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49609 del 23 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49609PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur costituendo un limite alla tutela della reputazione, non può essere invocato per giustificare espressioni gravemente diffamatorie ed inutilmente umilianti che travalicano il limite della continenza e si risolvono in una mera aggressione verbale della persona oggetto di critica, anche quando il contesto in cui si inseriscono le condotte potenzialmente diffamatorie possa essere valutato ai fini della stretta riferibilità delle stesse al comportamento del soggetto passivo. Pertanto, l'esercizio del diritto di critica non scrimina l'uso di espressioni che si risolvano nella denigrazione della persona in quanto tale, essendo necessario che le modalità di esercizio di tale diritto rispettino il limite della continenza e non si traducano in una mera aggressione verbale del soggetto criticato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/01/2015 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 01/07/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Dott. ORSI Luigi, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
Per l'imputato, l'avv. (OMISSIS) ha concluso chiedendo l'accoglimento del ric…

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