Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - Pescara sentenza n. 424 del 2012

ECLI:IT:TARPE:2012:424SENT

Massima

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Il vincolo preordinato all'espropriazione di un'area, una volta decorso il termine quinquennale previsto dalla legge, decade e il proprietario può diffidare l'amministrazione comunale a dettare una nuova disciplina urbanistica dell'area. Il procedimento di definizione di tale nuova disciplina urbanistica, promosso dal proprietario a seguito di diffida, deve essere concluso dall'amministrazione entro il termine perentorio di un anno. Decorso tale termine senza che l'amministrazione abbia provveduto, il proprietario può adire il giudice amministrativo per ottenere la declaratoria di illegittimità del silenzio serbato dall'amministrazione e la condanna di quest'ultima a provvedere sulla ridisciplina urbanistica dell'area, con eventuale nomina di un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che, a fronte della decadenza di un vincolo espropriativo per decorso del termine quinquennale, il proprietario dell'area ha il diritto di ottenere dall'amministrazione comunale una nuova disciplina urbanistica entro un termine perentorio di un anno dalla diffida, decorso il quale l'inerzia dell'amministrazione può essere censurata in sede giurisdizionale. Il giudice amministrativo, in tal caso, può dichiarare l'illegittimità del silenzio serbato dall'amministrazione e condannarla a provvedere, eventualmente nominando un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1) Il vincolo preordinato all'espropriazione ha una durata quinquennale, decorso il quale decade (art. 9 d.P.R. n. 327/2001). 2) Nella Regione Abruzzo, la disciplina urbanistica delle aree per le quali sono scaduti i vincoli urbanistici deve essere definita entro un anno dalla diffida del proprietario (art. 1-quinquies, comma 2, l.r. Abruzzo n. 11/1999). 3) Il proprietario ha diffidato il Comune a provvedere sulla ridisciplina urbanistica dell'area, ma l'amministrazione è rimasta inerte. 4) Il giudice amministrativo, in accoglimento del ricorso, ha dichiarato l'illegittimità del silenzio serbato dal Comune e lo ha condannato a provvedere entro 90 giorni, nominando un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia. 5) Tali principi sono applicabili in modo generale a tutti i casi analoghi di decadenza di vincoli espropriativi e di inerzia dell'amministrazione nel definire la nuova disciplina urbanistica.

Sentenza completa

N. 00273/2012
REG.RIC.

N. 00424/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00273/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 273 del 2012, proposto da:
((omissis)) S.r.l., rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Pescara, via Orazio, 123;

contro

Comune di Vasto, non costituito in giudizio;

per ottenere

- la declaratoria di illegittimità del silenzio serbato dal Comune di Vasto sull’istanza presentata dalla ricorrente volta ad ottenere la ridisciplina urbanistica dell’area di sua proprietà;

- la condanna dell’Amministrazione intimata a provvedere su detta istanza.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

V…

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