Il Comune ha l'obbligo di adottare un provvedimento espresso e motivato sulla richiesta di concessione del diritto di superficie ex art. 35 della L. n. 865/1971 presentata dall'Istituto Autonomo per le Case Popolari, entro un termine non superiore a 60 giorni dalla notificazione o comunicazione della sentenza. In caso di perdurante inadempimento, il Tribunale si riserva di nominare un commissario ad acta. Il diritto di superficie sulle aree comprese nei piani di edilizia residenziale pubblica approvati ai sensi della L. n. 167/1962 è concesso dal Comune o dal consorzio di Comuni a enti pubblici operanti nel settore dell'edilizia economica e popolare, nonché a cooperative edilizie a proprietà indivisa, con durata non inferiore a 60 anni e non superiore a 99 anni. La concessione è deliberata dal Consiglio comunale o dall'assemblea del consorzio, determinando il contenuto della convenzione da stipulare tra l'ente concedente e il richiedente. Il Comune ha l'obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso e motivato, sia esso di accoglimento o di diniego della richiesta, in ossequio al principio di trasparenza e buon andamento dell'azione amministrativa sancito dall'art. 2 della L. n. 241/1990.