Il rilascio del permesso di costruire in sanatoria è subordinato alla conformità dell'intervento alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda. Pertanto, il diniego di sanatoria è legittimo qualora l'intervento realizzato in difformità dalla concessione edilizia originaria comporti un aumento della volumetria in contrasto con le previsioni delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale, che vietano aumenti volumetrici nelle zone omogenee di tipo B1, salvo limitate eccezioni per interventi di ristrutturazione e risanamento igienico di ambienti già destinati ad abitazione, con ampliamenti non superiori a 50 mc per unità abitativa. L'omissione della previa comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di sanatoria è comunque superabile ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990, in quanto la valutazione sulla conformità urbanistica dell'intervento è di tipo vincolato e non discrezionale, sicché il contenuto del provvedimento finale non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato.