Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21318 del 4 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21318PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p. può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, i risultati delle attività di intercettazione telefonica e ambientale, nonché la commissione di reati-fine tipicamente riconducibili al contesto e alla finalità mafiosa, come le estorsioni, la detenzione e il porto illegale di armi ed esplosivi, e l'intestazione fittizia di attività commerciali al coniuge per eludere l'applicazione di misure di prevenzione patrimoniale. Tali elementi, se adeguatamente motivati dal giudice di merito, possono integrare gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di precedenti giudiziari definitivi sulla sussistenza del sodalizio mafioso, purché siano idonei a riscontrarsi e rafforzarsi reciprocamente. Il giudizio di legittimità sulla sussistenza di tali gravi indizi è limitato alla verifica della congruità e logicità della motivazione, senza possibilità di una diversa valutazione degli elementi di fatto. Inoltre, l'aggravante della finalità di agevolare l'associazione mafiosa di cui all'art. 7 L. 203/1991 può essere ritenuta sussistente sulla base del contesto mafioso in cui si inserisce la condotta criminosa, senza necessità di una specifica motivazione sulla consapevolezza dell'imputato di agevolarne l'attività, qualora la misura cautelare sia stata applicata per il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 291/2016 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 06/04/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
sentite le conclusioni del PG Dott. BIRRITTERI Luigi che chiede il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che chiede l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 11.04.2016 il Tribunale di Reggio Calabria, costituito ai sensi dell'artico…

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