Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23738 del 31 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23738PEN

Massima

Il reato di associazione a delinquere richiede, ai fini della sua configurabilità, la prova dell'esistenza di un vincolo associativo stabile tra i partecipi, di un programma criminoso indeterminato e di una struttura organizzativa idonea al perseguimento delle finalità illecite. La mera contestazione del reato associativo, senza alcun riferimento a tali elementi costitutivi, determina un vizio di correlazione tra accusa e sentenza, comportando l'annullamento della condanna per tale reato. Il ravvedimento attivo, quale causa di diminuzione della pena, non è applicabile ai reati che hanno determinato un danno patrimoniale, come la bancarotta fraudolenta, in quanto tale beneficio è riservato ai soli reati che hanno provocato un pregiudizio non economicamente risarcibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 624/2006 CORTE APPELLO di ANCONA, del 20/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;

- Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr. VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'annullamento senza rinvia della sentenza impugnata nei confronti do …

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