Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19919 del 26 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19919PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualifica e posizione di autorità, costringe soggetti deboli e vulnerabili a subire atti sessuali mediante minacce di rimpatrio o altre conseguenze pregiudizievoli, commette il reato di violenza sessuale aggravata dall'abuso della qualità di pubblico ufficiale. Tale condotta, perpetrata all'interno della sede istituzionale in cui il pubblico ufficiale esercita le sue funzioni, integra una grave violazione dei doveri di tutela della legalità e della dignità delle persone, che giustifica una severa sanzione penale senza la concessione di attenuanti generiche. La valutazione della credibilità della vittima, anche se imputata in un reato connesso, deve essere effettuata con rigore, tenendo conto della spontaneità, coerenza e costanza del suo racconto, nonché della sua posizione processuale e dei rapporti con l'imputato, senza essere influenzata da precedenti giudizi di inattendibilità in altri procedimenti. Gli eventuali contrasti tra le dichiarazioni delle vittime e di altri testimoni non inficiano necessariamente l'attendibilità complessiva della testimonianza principale, purché questa risulti intrinsecamente credibile e trovare riscontri esterni. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di motivazione manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. AD. , N. IL (OMESSO);

2) TA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 461/2006 CORTE APPELLO di GENOVA, del 27/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIA SQUASSONI;

udito il Procuratore Generale.

MOTIVI DELLA DECISIONE

In parziale riforma della decisione del primo Giudice, la Corte di Appello …

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